VIOLENZA DI GENERE, UOMINI ATTORI DEL CAMBIAMENTO

Gli uomini possono essere femministi? L’interrogativo attraversa e divide il composito mondo delle sigle che si battono per l’uguaglianza (o in qualche caso per la differenza) tra i generi, ritrovando vigore a causa dell’efferato femminicidio di Giulia Cecchettin e dell’ondata di sdegno che ne è seguita.

Ma se vogliamo che questi fatti non si ripetano, come purtroppo già sta avvenendo, bisogna “andare oltre l’emozione del momento”: il monito arriva da un esponente dell’associazione Maschile PluraleStefano Ciccone, sociologo e autore di alcuni libri sull’argomento, secondo cui quello che deve essere cambiato è il discorso pubblico dominante, che rappresenta gli uomini come vittime di un femminismo massimalista perché contro il genere maschile, mentre “gli uomini dovrebbero smettere di sentirsi vittime e accettare la sfida del femminismo, dovrebbero mettersi in discussione e capire chi vogliono essere. C’è una precarietà dell’identità e perciò si ha paura di mettere a rischio il modello tradizionale. Ma riflettere non crea disordine”.

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