TERZO SETTORE. IL QUADRO CIVILISTICO, ORGANIZZATIVO E FISCALE. COME REALIZZARE LE FUNZIONI E I COMPITI PREVISTI DALLA RIFORMA 

Uno dei principali pregi della riforma del Terzo settore, avviata con la legge Delega 6 giugno 2016, n. 106 e attuata con il Dlgs 117/2017 (Codice del Terzo settore o Cts) e il Dlgs 112/2017 (nuova disciplina dell’impresa sociale), è sicuramente quello di avere interamente ridefinito il quadro civilistico, organizzativo e fiscale del Terzo settore. 

Con l’operatività del Registro unico nazionale del Terzo settore (Runts), lo scenario come disegnato dalla riforma si appresta poi sempre più a fornire agli enti che scelgono di assumere la qualifica di ente del Terzo settore (Ets) un quadro definitivo e coerente con il sistema giuridico e tributario.  

Le disposizioni contenute nei decreti di riforma hanno ormai dato avvio all’applicazione di nuove regole e istituti con cui professionisti e operatori dovranno confrontarsi. 

Resta da sciogliere il nodo dell’autorizzazione UE su alcune misure fiscali.  

D’altro canto, in attesa di questo importante traguardo, gli Ets si stanno cimentando con le novità in tema di trasparenza, rendicontazione, cinque per mille. Proprio per fare fronte a questa esigenza, la Guida di Terzjus si propone quale strumento per professionisti e operatori del Terzo settore per districarsi in tali adempimenti. 

Leggi di più a questo articolo su Terzjus, dove trovi anche la Guida