RINNOVABILI, CONTABILITÀ, SUSSIDI DANNOSI: COME PRESERVARE LA BIODIVERSITÀ ITALIANA

Il quinto Rapporto sul capitale naturale fornisce le indicazioni per tenere in salute i nostri ecosistemi: si fa troppo poco per tutelarli, i sussidi dannosi ammontano a 36 miliardi. Bene la modifica costituzionale. L’articolo di Ivan Manzo

Il 3 febbraio è stato approvato il quinto Rapporto sullo stato del capitale naturale in Italia. Lo studio effettuato dal Comitato per il capitale naturale (Ccn), e pubblicato dal ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica (Mase), ribadisce che “la nostra deve essere la prima generazione che lascia i sistemi naturali e la biodiversità dell’Italia in uno stato migliore di quello che abbiamo ereditato”. Per farlo, sono diverse le raccomandazioni presenti all’interno di un ampio lavoro di analisi che mette insieme tutti i pezzi necessari per garantire lo stato di salute degli italiani e degli ecosistemi. Si va dalle rinnovabili alle Nature-based solutions, dalla contabilità ambientale fino al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).

Contabilità: c’è anche quella ambientale

Partiamo da un punto spesso sottovalutato dal dibattito pubblico e dalla discussione politica: lo sviluppo di un sistema di contabilità in grado finalmente di intercettare gli impatti dell’attività economica sulla natura. Per non tenere dunque fuori “i conti dei flussi fisici, i conti delle attività e dei flussi economici connessi in positivo e in negativo all’ambiente, oltre ai conti degli ecosistemi” dal processo decisionale, il Ccn ricorda che la Commissione statistica delle Nazioni unite ha già identificato uno standard statistico internazionale, il System environmental economic accounting – ecosystem accounting (Seea-Ea). Anche la Commissione europea sta promuovendo da tempo l’inserimento dei conti degli ecosistemi nel regolamento sui Conti ambientali europei e sta operando per colmare il gap metodologico che ancora esiste con i sistemi di contabilità convenzionali. Per questo motivo il Ccn ricorda che per trasformare in chiave ecologica il nostro sistema di contabilità nazionale occorre finanziare l’intera filiera della Contabilità ambientale, comprese le attività di monitoraggio degli ecosistemi.

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