PERCHÉ LE DONNE SONO PIÙ SOLIDALI? UNA SPIEGAZIONE FILOSOFICA, CON MAURA GANCITANO 

l punto di partenza è un dato. Le donne sono più solidali. Lo dice il report Noi doniamo, realizzato dall’Istituto Italiano della Donazione (il 52% degli individui che donano sono donne). E i dati su chi opera nel Terzo Settore (oltre il 75% di chi è impegnato in associazioni di solidarietà è donna) e fa acquisti solidali. Lo conferma un’indagine promossa dal Comitato Testamento Solidale tra le 28 organizzazioni aderenti: il 69,2% di chi fa un lascito testamentario sono donne. Ma se il dato è inconfutabile, non sono ovvie le ragioni dietro a questo primato. Ne abbiamo parlato con Maura Gangitano, filosofa e fondatrice del progetto Tlon.

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Le donne appaiono più propense a donare: energie, tempo e anche soldi. Parti di sè, per migliorare il benessere collettivo. E questo «naturalmente non per ragioni biologiche ma culturali: siamo storicamente abituate ad affrontare una serie di difficoltà, ne abbiamo fatto esperienza, e conosciamo il valore della cooperazione per risolvere i momenti complicati», spiega Gancitano.

Non solo: «Le donne sono le maggiori consumatrici di prodotti culturali, a partire dai libri. E questo aumenta la loro adesione a quello che Hans Jonas definiva principio di responsabilità. Scelgono un agire responsabile che consenta di ritrovare il senso del limite», e di consegnare a chi verrà dopo un mondo migliore o almeno vivibile.

Anche la propensione ai comportamenti sostenibili e la cosiddetta eco-ansia sono più femminili che maschili. C’è insomma, un “eco gender gap”. «Per la nostra responsabilità sociale, ci risulta difficile essere scettiche o indifferenti ai dati che riguardano il futuro del mondo», continua Gancitano. «Mentre invece purtroppo i più scettici sono gli uomini, non i giovani ma quelli adulti, che potrebbero maggiormente cambiare le cose, perché si trovano nei posti chiave del sistema».