PERCHÉ BOLOGNA CITTÀ 30 FA COSÌ RUMORE? 

Settembre 2023, Festival della Partecipazione, Matteo Lepore, sindaco di Bologna, dichiara: “l’amministrazione condivisa apre tutti i chakra dell’amministrazione”. Due mesi dopo, sempre lui, lancia l’alleanza “Transizioni giuste”: è una domenica mattina, il 12 novembre, e il suo discorso di apertura – fatto peraltro a braccio, impeccabile, finalmente un bellissimo ragionamento politico – ha secondo me un solo difetto, di non contenere proposte concrete, magari anche impopolari, di riduzione dei consumi. Detto, fatto: passa qualche settimana ed ecco Bologna Città 30. Non solo tutta la città, ma tutta Italia ne parla. I giornalisti aprono immediatamente il siparietto partitico e subito ha inizio il “Lepore versus Salvini show”.

In tanti hanno fatto notare che Bologna non è la prima città a voler rallentare né in Italia né al mondo, perché dunque questo Can-can? Io penso che nel capoluogo dell’Emilia-Romagna cooperativa, rallentare non sia solo un verbo da codice della strada, ma anche di un codice etico su transizioni giuste e stile di governo partecipativo.

L’articolo di Daniela Ciaffi su Labsus – Laboratorio per la Sussidiarietà