PERCHÈ AVERE UNA DISABILITÁ NON SIGNIFICA ESSERE SPECIALI

Questo mese Fondazione Time2 inaugura il tag Time2Speak. Sotto questa etichetta riporteranno le riflessioni, le opinioni e le idee che la fondazione vuole condividere.

Chi ha interessi particolari è invitato a scrivere a info@fondazionetime2.it, dalla fondazione saranno felici di approfondire l’argomento suggerito.

“Non siamo speciali, speciali…sono le pizze!”

Così Constanza Orbaiz, donna con paralisi cerebrale dalla nascita conclude il suo discorso al TEDx di Rìo de la Plata (qui il video completo con sottotitoli in inglese).

“Siamo persone con disabilità. Persone”. 

Può sembrare assurdo dover ribadire la propria umanità, il proprio essere persona, che come tutte ogni giorno si sveglia e vive la propria quotidianità, eppure non lo è. La retorica dei supereroi e della compassione verso le persone con disabilità fa sì che ancora oggi ci si senta dire frasi del tipo “sei speciale” o “mi ricordi di essere felice”! 

Ma perché speciali? 

Avere una disabilità non impedisce di guardare serie tv, usare Tinder e sognare una borsa nuova, proprio come fanno tutte le altre persone. E se nella propria quotidianità ci si trova a dover affrontare una barriera architettonica e culturale, il fatto di superarle non rende eroi/eroine. È la società a non essere accessibile ed inclusiva. E definire “speciale” chi ha una disabilità non aiuterà a rimuovere questi ostacoli. Anche perché si parla del 15% della popolazione mondiale: insomma, non proprio poche persone!

Ulteriori informazioni sul sito di Fondazione Time2