PER EVITARE IL DISASTRO L’IPCC FISSA AL 2025 IL PUNTO DI SVOLTA NELLE EMISSIONI

Rapporto sulla mitigazione: elettrificazione e investimenti sulle rinnovabili, sempre più convenienti, guidano le soluzioni. Ma per ora marciamo verso un aumento di oltre tre gradi a fine secolo. L’articolo di Ivan Manzo su asvis.it

Dopo la prima pubblicazione che ha spiegato perché il clima sta cambiando, la seconda che ha analizzato impatti e urgenza di adattarsi, con la terza parte dedicata alle politiche di mitigazione, diffusa il 4 aprile, è ora completo il sesto rapporto (assessment report 6) dell’Ipcc, il Panel intergovernativo che funge da supporto scientifico alla Conferenza Onu sul cambiamento climatico. Come le prime due parti, anche questa costituisce una sintesi tratta da migliaia di pubblicazioni scientifiche. Siamo di fronte al più ampio e accurato lavoro mai fatto sul cambiamento climatico.

La scienza è chiara: “the time for action is now”

È questa la frase chiave delle tre le pubblicazioni. Nella parte dedicata alla mitigazione viene descritto a quali cambiamenti e trasformazioni il mondo dell’energia e dei comportamenti individuali deve andare incontro per centrare il fondamentale obiettivo dell’Accordo di Parigi: arrestare l’aumento medio della temperatura terrestre entro i 2°C facendo il possibile per restare entro 1.5°C (rispetto ai livelli preindustriali), dato che in termini di impatti c’è una grossa differenza (molto minore nel secondo caso) tra questi due target.

Partiamo subito da un dato netto: nonostante le tante dichiarazioni dei leader globali a sostegno della battaglia climatica, tra il 2010 e il 2019 le emissioni medie annue di gas serra sono state le più alte della storia umana: il 12% in più rispetto al 2010 e il 54% in più rispetto al 1990 (come mostra la seguente immagine che divide le emissioni per tipologia).

Nell’ultimo decennio non c’è stato alcun tipo di diminuzione, semplicemente le emissioni hanno avuto un tasso di crescita minore nel 2010-2019 rispetto al 2000-2009. Non siamo dunque sulla buona strada per limitare il riscaldamento globale entro 1.5°C. Senza un rapido cambio di passo, l’aumento di temperatura potrebbe toccare i 3.2°C entro fine secolo: un vero e proprio disastro in termini di sconvolgimento dell’equilibrio climatico del Pianeta.

L’articolo completo su asvis.it