Un numero dedicato al lavoro sociale, aperto dall’introduzione di Marocchi sulle diverse dimensioni – l’operatore, l’impresa sociale, le politiche – che devono essere considerate. Pasquinelli evidenzia i motivi per cui le professioni di aiuto sono “in cerca di identità”.
Vanni, Gargiulo e Ruggeri si confrontano su punti di forza e criticità del lavoro sociale, sul nuovo CCNL e sulle strategie verso le giovani generazioni. Giullari si interroga sulla natura dell’impresa sociale, tra attuazione di diritti prima negati e privatizzazione del welfare con logiche estrattive nei confronti dei lavoratori. Musella e Verde rileggono la svalutazione del lavoro sociale alla luce della teoria economica. Frigo documenta gli esiti di una ricerca di Confcooperative Federsolidarietà Veneto su vecchie e nuove generazioni di lavoratori.
Prima Burgalassi e Tilli e poi Cellini analizzano il ruolo degli assistenti sociali nelle cooperative sociali, tra creatività innovativa e mortificante intermediazione di personale verso enti pubblici. Fazzi evidenzia la necessità di allineare obiettivi ideali e azioni concrete, in un’epoca di erosione delle idealità.
Rodighiero, Fusari, Montanari, Monti e Saroglia studiano i passaggi che portano alla trasformazione delle sedi di Enti del Terzo settore in hub di comunità. Guarna e Maino presentano uno studio sulle pratiche collaborative, con numerose raccomandazioni per superare inerzie e resistenze al cambiamento.