LUIGI DE BENEDITTIS: UNA STORIA PICCOLA PUÒ FARE GRANDE LA STORIA

Nuovo appuntamento con i reportage della Fondazione Vincenzo Casillo. L’ultimo approfondimento editoriale è dedicato alla storia di un uomo straordinario che ha creato in Puglia una piccola Fondazione a servizio dei giovani.

Gino, così lo chiamavano nel quartiere, trascorreva lungo tempo nel treruote parcheggiato davanti a casa, con il suo cane Leone, intento nella lettura de Il Sole 24 Ore.
Quel treruote era il suo unico mezzo di trasporto. Gli era utile per lavorare in campagna: è stato per tutta la vita un infaticabile contadino.
Indossava sempre abiti da campagna, nutriva una passione particolare per l’uva, che gli piaceva regalare. E viveva con sua sorella Maria, un’anima pura, sensibile, in una condizione psichica molto delicata. Erano 4 fratelli: lui ha scelto di essere il suo unico tutore.
Con quel treruote, nei giorni di festa portava Maria a fare “un giro di ‘stramurale” per le strade del centro, e alcune domeniche d’estate, con anche il nipote Giuseppe, stretti sul sedile, andavano a Trani. A sentire “il profumo del mare”.

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