LITIGIO STRATEGICO PER IL CLIMA, LA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL’UOMO DÀ RAGIONE AD UN GRUPPO DI CITTADINE SVIZZERE

La notizia è che le anziane “signore del clima hanno scritto una pagina di storia. Si può quindi ricorrere a cuor leggero all’inflazionato aggettivo “storico” per classificare il verdetto della Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU). Verdetto che ha dato ragione ad un gruppo di agguerrite ambientaliste – 2.400 signore svizzere anziane – riconoscendo che il loro paese non aveva fatto abbastanza per combattere il cambiamento climatico e l’inquinamento da gas serra. Cosa che le ha esposte a un rischio maggiore di morte a causa delle ondate di caldo, diventate, negli ultimi anni, più ‘spietate’ e più frequenti.

Si tratta di un “caso” emblematico che, da una parte, rappresenta un importante precedente, destinato a cambiare il modo in cui i tribunali internazionali affronteranno nel futuro le cause relative alla crisi del clima. E dall’altra, segna alcuni passaggi importanti come la mobilitazione per la salute di una categoria inedita, del tutto assente dalla scena nel passato, cioè un gruppo di donne avanti con gli anni. E, ancora, il fatto che la giustizia climatica sia stata richiesta alla Corte dei diritti umani e che i diciassette giudici abbiano accolto proprio quella che riguarda le condizioni meteorologiche estreme tra le tre proposte, avanzate da gruppi separati di attivisti climatici che riguardavano inondazioni, incendi e clima.

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