L’ISOLA OCEAN CAY DA DISCARICA A PARADISO DELLA BIODIVERSITÀ CON I CORALLI RESILIENTI

Fino al 2015 l’isola tra Miami e le Bahamas è stata sfruttata come cava. Nel 2017 la Msc Foundation l’ha trasformata in una riserva marina popolata da pellicani, gabbiani e iguane. Quasi 400 colonie di corallo duro sono state trasferite sui fondali più incontaminati per dar loro un’opportunità di resilienza. L’articolo su Green & Blue de La Stampa

OCEAN CAY (BAHAMAS) – Arrivati sull’isola che non c’era, due pellicani danno il benvenuto agli ospiti volteggiando attorno al nuovo faro. Guardando in basso dall’alto dei 68 metri della nave da crociera si scorgono linee di un azzurro impressionante che continua a cambiare tonalità, facendosi sempre più chiaro mentre bagna spiagge bianche. Sembra il paradiso, eppure prima era l’inferno.

Lì, nel cuore del blu infinito, a metà strada tra Miami e le Bahamas, l’isola di Ocean Cay oggi risplende e pullula di vita mentre il vento sferza le sue giovani palme e il sole illumina la baia dove arrivano le tartarughe e lottano i coralli, ma fino a quattro anni fa era tutta un’altra storia. Quest’isola, così come è, non esisteva: fino al 2015 era semplicemente una discarica, un deposito, una accozzaglia di rifiuti e metalli, ruspe e sabbia, poi abbandonato. Veniva usata, soprattutto dagli States, come cava, oppure luogo dove ammassare rottami, un posto in cui dimenticare le cose.

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