LETIZIA, L’INFERMIERA CHE VIVE NELLE CASE DI CURA PER POTER LAVORARE

A Firenze la Fondazione Ronald McDonald ha messo a disposizione Casa Ronald per i sanitari dell’Ospedale Pediatrico Meyer. «Senza questa soluzione non avrei potuto lavorare. È nato un rapporto che andrà avanti anche dopo il Covid», sottolinea la sanitaria

«Quando è iniziato il periodo Covid e mi resi conto che i treni veloci per Roma erano stati quasi tutti cancellati, chiesi aiuto all’Ospedale Meyer e mi fu inizialmente proposta una soluzione in un B&B». A parlare è Letizia, infermiera romana, la prima operatrice dell’Ospedale Pediatrico Meyer ad essere accolta a Casa Ronald Firenze nel quadro dell’accordo secondo cui gli operatori dell’Ospedale possano essere ospitati nella casa fiorentina della Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald Italia al posto delle famiglie dei piccoli malati in cura.

Nel pieno dell’emergenza infatti la ha deciso di offrire il proprio contributo a chi in queste settimane è in prima linea mettendo a disposizione la Casa Ronald di Firenze per accogliere il personale medico sanitario. Medici, infermieri e operatori che provengono da altre città o che hanno necessità di un punto di ristoro, infatti, possono usufruire degli spazi di Casa Ronald, grazie a accordo stipulato con l’Azienda ospedaliero-universitaria Meyer.

Tra loro Letizia che racconta «intorno al 20 marzo finalmente qui in questa casa, dove ho trascorso una gran parte del periodo di lockdown. Senza questa soluzione, senza treni veloci, non avendo una casa non avrei saputo dove andare. Non avrei potuto lavorare e in questo momento sarebbe stato impensabile. Questa soluzione è stata la mia salvezza, proprio la salvezza totale».

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