L’EDUFIN, UN PASSO DECISIVO PER USCIRE DALLA VIOLENZA ECONOMICA

In occasione del 25 novembre, Fondazione FEduF – Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al risparmio – ha analizzato il fenomeno della violenza economica attraverso gli occhi di Elisa Chechile, responsabile dello sportello antiviolenza della Croce Rossa Italiana L’Orecchio Di Venere

Elisa Chechile – Dal 1983 Infermiera volontaria della Croce Rossa, due mandati come Ispettrice Provinciale ed un mandato come commissario. Ha partecipato alla missione di Pace in Libano ed alle esercitazioni NATO nei Corpi scelti. Ha frequentato la Scuola per Marescialli a Viterbo Missione prestando servizio presso la Croce Rossa del Sud Africa. Nel 2009 ha ispirato e fondato il Centro Antiviolenza “L’Orecchio di Venere” iscritto all’Albo Regionale dei Centri Antiviolenza del Piemonte all’interno del quale nel 2018 ha avviato il Progetto “Umano” rivolto all’accoglienza di Uomini Autori di violenza. Nel 2021 ha aperto la Casa Segreta collegata al Centro. Attualmente è Referente del Centro Antiviolenza, delegata di inclusione sociale e welfare di comunità per il Comitato di Asti della Croce Rossa e membro del gruppo di lavoro sulla violenza di genere per il Comitato Nazional Croce Rossa di Roma.

1. Cosa si intende per “violenza economica” e qual è lo scenario di questo fenomeno nel nostro Paese?

Per violenza economica si intendono azioni atte a ridurre la possibilità di autonomia attraverso il controllo del denaro creando dipendenza (cd. morosità inconsapevole). Il problema è rilevante nel nostro paese. Abbiamo incontrato donne che non conoscevano neanche il costo degli alimenti più basilari come pane e latte. Non avevano idea del valore del denaro nel nostro paese ma continuavano a farne un’approssimazione con la loro moneta.

2. Di cosa si occupa lo sportello antiviolenza l’orecchio di Venere e quali obiettivi si propone?

Il Centro si occupa di violenza domestica fornendo uno spazio di ascolto, accompagnamento, orientamento sul territorio, consulenza legale, counseling e consulenza Sanitaria. Il centro antiviolenza può mettere in protezione una donna ed i suoi figli dopo una denuncia, su richiesta delle Forze dell’Ordine o della Rete afferente. L’obiettivo immediato è di far sentire le donne al sicuro e dare una prospettiva temporale di uscita dalla violenza con l’obiettivo a lungo termine di riuscire a modificare la cultura ed i paradigmi per evitare che la violenza si manifesti.

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