LAVORO: SALE IL DIVARIO TRA GIOVANI E ADULTI. MAI COSÌ TANTI NEET DA 15 ANNI

La ripresa dell’occupazione giovanile a livello globale è ancora in ritardo, dice il rapporto dell’Organizzazione internazionale del lavoro, e pesano le differenze regionali. Gli investimenti nell’economia verde, blu e digitale possono invertire la rotta. L’articolo di Tommaso Tautonico su ASviS

I giovani hanno pagato più degli adulti gli effetti che la pandemia da Covid-19 ha avuto sul mercato del lavoro. Lo rileva il rapporto “Global employment trends for youth 2022” pubblicato ad agosto dall’Organizzazione internazionale del lavoro (Oil).  I ragazzi e le ragazze tra i 15 e i 24 anni sono stati particolarmente colpiti perché le imprese sopravvissute alla crisi hanno cercato principalmente di trattenere i lavoratori nell’organico, mentre le nuove assunzioni sono crollate. Inoltre, i programmi di mantenimento dei posti di lavoro dei vari governi, laddove esistevano, sono stati meno efficaci nel proteggere i lavoratori e le lavoratrici più giovani. L’occupazione giovanile è diminuita di 34 milioni tra il 2019 e il 2020 mentre la forza lavoro potenziale, che comprende i giovani che non fanno parte del mondo del lavoro ma hanno cercato un impiego nei 12 mesi precedenti, è aumentata di sette milioni. Preoccupa il tasso globale di giovani senza lavoro, istruzione e formazione (Neet), cresciuto di 1,5 punti percentuali nel 2020: è salito al 23,3% il livello più alto negli ultimi 15 anni. Secondo il Rapporto, meno della metà del deficit globale di occupazione giovanile del 2020 sarà recuperato entro quest’anno. Si prevede che il numero totale di giovani disoccupati nel mondo raggiungerà i 73 milioni nel 2022, con un leggero miglioramento rispetto al 2021 (75 milioni) ma ancora sei milioni al di sopra del livello pre-pandemia del 2019. Tra l’altro la ripresa in termini di tassi di disoccupazione giovanile divergerà tra Paesi a basso e medio reddito da un lato e Paesi ad alto reddito dall’altro. Questi ultimi sono gli unici che dovrebbero tornare entro il 2022 a tassi di disoccupazione giovanile vicini a quelli del 2019. Le giovani donne stanno peggio degli uomini, mostrando un tasso di occupazione molto più basso.

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