LA “ESSE” CERCA NUOVI SPAZI

Nel numero di ottobre di VITA dedicato ai principi Esg, vengono esplorati i report di sostenibilità pubblicati dalle prime venti società quotate alla Borsa di Milano. Una cosa è chiara nelle inevitabili differenze: i mastodontici obiettivi ambientali con cui ogni rendicontazione inizia hanno senso solo se viaggiano di pari passo con quelli sociali. L’articolo di Vita

La “esse” di Esg alla prova. Ovvero l’impegno sociale che le imprese rendicontano nei loro report di sostenibilità, confrontato con quello, spesso preponderante, per l’ambiente (environment) e la governance trasparente. Nel numero di ottobre di VITA, dedicato proprio alla “esse” dei principi Esg, troverete il racconto schematico di un viaggio tra i report pubblicati dalle prime venti società quotate alla borsa di Milano per capitalizzazione, in base ai dati del primo semestre 2022.

A parte Exor, che alla fine di settembre ha lasciato il listino italiano per approdare a quello olandese, le altre sono ancora tutte italiane. A cominciare da Enel, che ha fatto della “esse” non solo una voce del comparto charity, ma anche un asset nell’organizzazione del business. Un orientamento seguito da molte altre società quotate, che consente di diminuire il gap con la “E”, ossia l’ambiente, come accade ancora nel mondo energetico per Eni e Snam, nel settore produttivo con Tenaris e nelle telecomunicazioni con Inwit.

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