LA DIGITALIZZAZIONE DELLE RETI DI TERZO SETTORE ITALIANE

Con lo scopo di investigare lo specifico ambito di analisi del terzo settore italiano, Andrea Volterrani, Professore Associato di Sociologia dei processi culturali e comunicativi all’Università di Tor Vergata, e Maria Cristina Antonucci, ricercatrice del CNR, hanno condotto, nell’estate del 2022, una ricerca qualitativa sulla digitalizzazione delle reti di terzo settore effettuando una serie di interviste in profondità, effettuate a testimoni privilegiati della digitalizzazione di alcune rilevanti reti di terzo settore: CSVNet, Assifero, FTS, LegaCoop

Il tema della digitalizzazione ha investito il modo di lavorare, organizzarsi, creare e distribuire servizi e attività nel corso della pandemia. Molte indagini sono state condotte sulle modalità di trasformazione digitale di pubbliche amministrazioni e imprese, una più ridotta attenzione ha riguardato finora la digitalizzazione del terzo settore. Con lo scopo di investigare lo specifico ambito di analisi del terzo settore italiano, Andrea Volterrani, Professore Associato di Sociologia dei processi culturali e comunicativi all’Università di Tor Vergata, e Maria Cristina Antonucci, ricercatrice del CNR, hanno condotto, nell’estate del 2022, una ricerca qualitativa sulla digitalizzazione delle reti di terzo settore, il cui esito è stato presentato all’Università di Granada, nel corso del convegno Transformations in the Digital Age, che si è tenuto dal 6 al 7 ottobre 2022.

Con una serie di interviste in profondità, effettuate a testimoni privilegiati della digitalizzazione di alcune rilevanti reti di terzo settore (CSVNet, Assifero, FTS, LegaCoop), gli autori della ricerca hanno inteso investigare sullo stato di avanzamento della trasformazione digitale delle reti di terzo settore prima della pandemia, per rilevare, successivamente, la natura e l’orientamento del mutamento introdotto dalla digitalizzazione necessitata dai lockdown pandemici. La dotazione di infrastrutture digitali, la presenza di culture organizzative aperte a questa innovativa modalità di lavoro, la costruzione di abilità e competenze digitali presso il personale, volontario e dipendente, sono i fattori che, secondo la ricerca, hanno facilitato nelle grandi reti di terzo settore, l’acquisizione di un livello di sviluppo digitale. Quest’ultimo elemento ha consentito di affrontare la fase di pandemia e lockdown con modalità innovative, e di sostenere la resilienza del terzo settore in un momento in cui ogni altra modalità operativa sarebbe stata difficile, ove non impossibile.

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