LA COP28 HA POSTO IL CLIMA IN CIMA ALL’AGENDA INTERNAZIONALE 

La COP28 indica un chiaro percorso. Tuttavia, la sua reale attuazione richiede piani nazionali in linea con i nuovi obiettivi e impegni finanziari internazionali in grado di sostenere tali azioni e orientare i mercati e le scelte degli investitori. Infatti, senza una traduzione in impegni finanziari concreti e più ambiziosi i risultati di Dubai non saranno sufficienti. Il Rapporto Stern-Songwe mostra che per raggiungere gli obiettivi di Parigi sono necessari mille miliardi di dollari nel 2025 e 2 mila e 400 miliardi di dollari entro il 2030 (un aumento di quattro volte rispetto ai livelli attuali), con investimenti in energia, politiche sociali e del lavoro, adattamento, compensazioni e assicurazioni per perdite e danni, capitale naturale e agricoltura sostenibile.

La COP28 potrebbe rappresentare uno spartiacque non solo per l’azione climatica futura, ma anche come opportunità per ricostruire la fiducia nella cooperazione e nel multilateralismo e ridisegnare gli equilibri geopolitici del pianeta, oggi particolarmente fragili. Questo sarà possibile solo se i risultati raggiunti a Dubai verranno seguiti da una chiara roadmap di azioni e impegni finanziari internazionali concreti. Sono richiesti sforzi più ambiziosi e rapidi da parte di tutti, ma soprattutto da parte delle economie più avanzate, non solo in virtù del principio di responsabilità storica, ma anche grazie alle capacità di leadership e alle risorse economiche e tecnologiche necessarie. 

Leggi l’articolo di Giulia Giordano, responsabile programmi internazionali ECCO Think tank italiano per il clima