IN ITALIA IL DIVARIO DI GENERE SUL LAVORO È DOPPIO RISPETTO AL RESTO D’EUROPA 

Il lavoro è uno degli ambiti in cui la disparità di genere è più evidente. Nonostante le numerose iniziative in Ue per appianarli, i divari non sono ancora scomparsi. Essi riguardano innanzitutto l’accesso al mondo del lavoro. Le donne occupate in Europa sono il 69,3%, un valore inferiore di 10,7 punti percentuali rispetto a quello degli uomini. In Grecia il divario sfiora i 21 punti, e l’Italia è seconda, con 19,7. 

Le donne sono svantaggiate soprattutto se hanno figli, complici da una parte gli stereotipi di genere che le vedono maggiormente partecipi del lavoro domestico e di cura e, parallelamente, l’insufficienza delle infrastrutture che dovrebbero aiutarle, per esempio gli asili nido. Tra le donne con figli si registra il tasso di occupazione minimo e la massima incidenza di lavoro part-time. Nel caso degli uomini invece avere figli è correlato a una condizione opposta, di occupazione massima e di minima incidenza del lavoro a tempo parziale.

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