IL TEMPO DELLA TRANSIZIONE SOCIALE

Di Luigi Bobba, Presidente di Terzjus

Il Terzo settore è chiamato a sfide molto importanti per essere protagonista della cosiddetta transizione sociale. Che significa, in particolare: adoperarsi affinché sia rilevante l’accesso a beni essenziali per la vita con le stimmate dell’inclusività; che alle dinamiche di atomizzazioni presenti nella vita quotidiana e alla preoccupante crescita del fenomeno della solitudine si risponda con la costruzione di legami comunitari solidi; che, all’invasività delle piattaforme informative e di intrattenimento si anteponga la cura dei processi partecipativi e democratici. Per promuovere società aperte e plurali. Si tratta di opportunità straordinarie per il Terzo settore per diventare, come ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, una “struttura portante non di supplenza, ma di autonoma e specifica responsabilità dell’intero Paese”.

Come sfuggire al predominio dell’individualismo e della disintermediazione? Come contrastare il cancro delle disuguaglianze che erode le basi della tenuta della coesione sociale? Queste le domande cruciali che si pone il presidente della Fondazione per la Sussidiarietà Giorgio Vittadini, che non si limita solo a evidenziare i problemi e le criticità del tempo presente, ma prova a indicare una strada e a individuare un valore chiave per il futuro delle nostre comunità. È la sussidiarietà – sostiene Vittadini – il valore che può consentirci di “ricostruire luoghi di impegno civile e di riattivare il desiderio di pensare al bene degli altri, non solo al proprio”; e aiutare i cittadini “a concepirsi come ‘comunitari’ e non solo come consumatori”.

Il contributo di Luigi Bobba, pubblicato in Nuova Atlantide – Trimestrale di cultura civile, Numero 8 (2023), è disponibile integralmente su terzjus.it