IL FONDO PER PERDITE E DANNI DELLA COP28 COPRE MENO DELLO 0,2% NECESSARIO 

Con una mossa storica, il cosiddetto fondo perdite e danni (Loss and Damage Fund) ha visto la luce durante la plenaria di apertura del primo giorno del vertice Cop28 a Dubai – una vittoria conquistata a fatica dai paesi in via di sviluppo che aspettavano un segnale di impegno da parte delle nazioni sviluppate e inquinanti a fornire finalmente sostegno finanziario per mettere parziale rimedio alla distruzione ormai in corso.

I paesi ricchi maggiormente responsabili dell’emergenza climatica hanno finora stanziato un totale complessivo di poco più di 700 milioni di dollari a favore del fondo per perdite e danni – ma queste risorse equivalgono a di meno dello 0,2% delle perdite economiche e non economiche irreversibili che i paesi in via di sviluppo hanno subito a causa del riscaldamento globale.

Secondo gli esperti di giustizia climatica però, le risorse promesse per il Fondo perdite e danni dovrebbero essere nuove e aggiuntive – ed essere erogate sotto forma di sovvenzioni e non di prestiti. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, la natura dei fondi e le tempistiche di erogazione non sono chiare poiché solo alcuni paesi hanno comunicato i dettagli e le modalità operative. Gli attivisti climatici inglesi, sostengono per esempio che l’impegno del Regno Unito di 75 milioni di dollari sia costituito da fondi né nuovi né aggiuntivi rispetto a quelli già destinati per il contrasto al cambiamento climatico.

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