GIORNATA INTERNAZIONALE PER I DIRITTI DELLE DONNE: DAI DATI ALL’AZIONE

A che punto è la parità di genere nei paesi europei? I dati di OpenPolis

Per la prima volta l’indice di uguaglianza europeo ha raggiunto un punteggio pari a 70,2. I valori più elevati si registrano al nord-ovest, ma i paesi del sud migliorano in fretta. L’Italia è tredicesima (68,2) ma è il paese Ue che ha registrato il miglioramento più evidente: +14,9 punti rispetto al 2013. Sopra la media Ue per potere, l’Italia ha ancora molta strada da fare per garantire la parità nel lavoro.

L’indice di uguaglianza di genere (in inglese gender equality index) è uno strumento che permette di monitorare la disparità tra uomini e donne nei principali ambiti in cui tale disparità può articolarsi.È stato elaborato da Eige, l’istituto europeo per l’uguaglianza di genere, e serve non soltanto a confrontare tra loro le performance dei vari stati membri, ma anche a monitorare i loro progressi nel tempo e a valutare l’effetto delle politiche vigenti. L’indice ha un punteggio che va da 1 a 100: più il valore si avvicina a 1 più i divari sono ampi, viceversa più si avvicina a 100 maggiore si può dire la parità.

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Parità di genere nel mondo del lavoro, lo studio della Banca Mondiale

Nessun Paese al mondo offre alle donne le stesse opportunità degli uomini nella forza lavoro, secondo un nuovo rapporto della Banca Mondiale, che ha rilevato che il divario globale tra i sessi è molto più ampio di quanto si pensasse in precedenza. Secondo il rapporto, colmare il divario potrebbe aumentare il prodotto interno lordo globale di oltre il 20%.

Per la prima volta, la Banca ha analizzato l’impatto delle politiche di assistenza all’infanzia e di sicurezza sulla partecipazione delle donne al mercato del lavoro in 190 Paesi. È emerso che, tenendo conto di questi due fattori, le donne godono in media solo del 64% delle tutele legali di cui godono gli uomini, rispetto alla precedente stima del 77%.

L’autrice del rapporto, Tea Trumbic, ha affermato che le questioni legate alla cura dei bambini e alla sicurezza incidono particolarmente sulla capacità delle donne di lavorare. La violenza potrebbe impedire loro di recarsi fisicamente al lavoro e i costi per la custodia dei bambini potrebbero renderla proibitiva.

Leggi qui un articolo del Guardian che analizza lo studio

Cos’è la certificazione di genere e perché è importante?

La certificazione della parità di genere mira ad accompagnare ed incentivare le imprese ad adottare misure per ridurre il divario di genere, favorendo al contempo la partecipazione delle donne al mercato del lavoro e le opportunità di crescita economica. Questa misura va nella direzione di rafforzare l’empowerment delle donne come processo collettivo, agendo su tutto il sistema di relazioni in cui la donna è inserita: famiglia, comunità, aziende, società in generale.

La certificazione di genere è una certificazione volontaria che le organizzazioni potranno richiedere agli organismi di certificazione accreditati, per attestare la conformità dell’organizzazione di impresa ai principi di parità tra i generi, in conformità con i requisiti stabiliti dalla prassi UNI/PdR 125:2022. È stata introdotta dalla Legge 162/2021 ed è prevista all’interno del PNRR.

Il processo di certificazione si basa su una serie di criteri che valutano diversi aspetti dell’organizzazione tra cui la cultura aziendale, la governance, l’equità remunerativa, la conciliazione vita privata-lavoro. La certificazione ha una validità triennale ed è soggetta a monitoraggio annuale per garantire il mantenimento degli standard.

Questa certificazione è stata inserita dal legislatore con lo scopo di migliorare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro. 

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Promuovere l’empowerment economico delle donne, un approfondimento

L’empowerment delle donne è un processo individuale e collettivo che coinvolge la donna e il sistema di relazioni micro e macro in cui è situata: la famiglia, la comunità, la società nel suo complesso. Mentre l’indipendenza economica è incentrata sull’accesso alle risorse, il concetto di “empowerment economico” offre una cornice interpretativa dinamica ed include diverse dimensioni di “empowerment”: Potere in, Potere con, Potere di, Potere su.

Il processo di empowerment consente alle donne di affrontare la violenza, in tutte le forme in cui questa può manifestarsi: fisica, sessuale, psicologica e perfino economica. L’analisi del caso studio fornito dal progetto Do.N.N.E (Do Not Neglect Equality) – che interviene presso le comunità nel Centro Italia colpite dai violenti terremoti del 2016 e del 2018 e di cui ARCO ha condotto la valutazione – permette di approfondire e comprendere quali sono le condizioni per promuovere l’empowerment economico in particolare nelle zone fragili in cui è diffusa la cultura patriarcale, gli stereotipi di genere e l’accettazione della violenza. La ricerca intende mostrare quanto l’empowerment economico delle donne sia particolarmente efficace nel promuovere una cultura dell’antiviolenza.

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Libere e uguali. Per una nuova idea di parità

Donna Moderna lancia Libere e uguali. Per una nuova idea di parità, un progetto lungo un anno, realizzato con la collaborazione scientifica dell’Università Statale di Milano, che mira a smantellare stereotipi e pregiudizi che rallentano l’affermazione di una società realmente equa ed inclusiva, creando terreno fertile per una cultura poco rispettosa delle donne.

Il primo appuntamento che devi segnarti in agenda è l’8 marzo dalle ore 11 alle 12.30 nell’Aula Magna dell’Università Statale di Milano dove, nell’ambito delle celebrazioni organizzate dalla Statale per la Giornata Internazionale della Donna che hanno inizio alle ore 9.30, verrà presentato l’Osservatorio dei diritti realizzato in collaborazione con l’Istituto di ricerca Swg e saranno introdotti i tavoli di lavoro che nel corso dei mesi tradurranno in proposte concrete le esigenze emerse dalla ricerca.

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#Donneperlapace: la campagna internazionale – L’8 marzo di Avvenire: perché il nostro appoggio alle #donneperlapace

La guerra non ha un volto di donna, scrive Svetlana Aleksievic, Premio Nobel per la letteratura. No, non ci sono donne là dove si decidono le guerre. Sono loro però le prime vittime: sfollate, violentate, uccise con i loro figli. Le donne sognano la pace, le donne desiderano la vita. Alle #donneperlapace Avvenire dedica l’8 marzo 2024, con interviste e ricordi di donne famose per aver difeso – a volte con la propria vita – la pace.

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Sciopero indetto nella giornata di venerdì 8 marzo in tutta Italia

Per l’ottavo anno consecutivo, Non Una Di Meno lancia uno sciopero – una giornata di protesta e sensibilizzazione.

Leggi la lettera pubblica e scopri come aderire