FEMMINICIDI: LA RESPONSABILITÀ COLLETTIVA È UNA LEGGE DI NATURA 

femminicidi sono una responsabilità collettiva.

Qualche giurista verrà a dirci che non è corretto, e che la responsabilità è personale e penale. Se non partecipi al reato, oltre a non avere colpa, non hai neanche responsabilità.

Non sono d’accordo. Credo che un fenomeno culturale, sistemico come quello della violenza di genere che può sfociare fino ai femminicidi, sia anche responsabilità collettiva e te lo spiego con un paragone.

Abitiamo letteralmente un Pianeta “vivente” e, sotto i nostri piedi, si estende la wood wide web, una fittissima rete di comunicazione sotterranea formata da funghi che collega le radici delle piante tra loro. Questa rete vive in simbiosi con suolo e piante, consentendo lo scambio di nutrienti e informazioni e favorendo la sopravvivenza e la crescita delle piante.

È una delle tante dimostrazione di come nulla esiste da solo, ogni separazione è illusoria, le reti della vita sulla Terra, sono caratterizzate da una grande interconnessione tra i viventi e l’ambiente in cui vivono, che condividono.

Quando guardi a un femminicidio, stai guardando solo la punta dell’iceberg, o meglio, potremmo dire, la parte visibile di una pianta. Probabilmente ignori quello che c’è sotto, quanto si estende e quanto anche grazie a lui la pianta è così rigogliosa e in buona salute.

La vita della wood wide web è un organismo indipendente, disaccoppiato dalla vita delle piante, ma simbionte in quanto nel suolo si mantengono un numero enorme di connessioni tra specie che partecipano a una incredibile economia sotterranea di scambio di risorse e si prestano a trasportare comunicazioni e messaggi di allarme.

Se tu, come persona ne insulti un’altra, per esempio una donna, e nessuno ti dice niente, significa che la tua rete ti supporta nelle tue azioni.

L’articolo completo di Alice Pomiato su La Svolta