EUROPA E AGENDA 2030: DARE VOCE ALLA VISIONE DEI GIOVANI NELL’ELABORAZIONE DELLE POLITICHE 

Dando seguito ai risultati emersi durante l’Anno europeo dei giovani 2022, la Commissione europea ha presentato il 10 gennaio in una Comunicazione una serie d’iniziative per favorire la partecipazione sociale e politica dei giovani e rispondere alle loro preoccupazioni, approfondendo e legando in maniera trasversale la dimensione giovanile di una serie di politiche dell’Ue, integrando diverse misure previste dalla strategia dell’Ue per la gioventù 2019-2027.

La Commissione dichiara come principio che ogni azione dell’Ue dovrebbe essere ispirata alla solidarietà tra le generazioni. La Commissione si impegna a sostenere la giustizia intergenerazionale nelle sue decisioni per “lasciare il mondo un posto migliore per la prossima generazione”.

E ricordando il contesto delle crisi globali degli ultimi anni, che hanno inciso e stanno incidendo sui giovani, esprime in premessa queste considerazioni: volatilità, incertezza e cambiamenti senza precedenti sono abituali per i 73 milioni di giovani dell’Unione europea, e influenzano le loro opportunità di vita e la loro salute mentale. Nonostante le molteplici crisi, i giovani di oggi hanno sviluppato un alto livello di resilienza. Questo contesto ha plasmato i punti di vista, le esigenze e i comportamenti dei giovani di oggi […].

La portata delle sfide che dobbiamo affrontare oggi richiede l’impegno di tutti. Per sostenere la democrazia, garantire la pace, mantenere saldi i valori europei e sfruttare al meglio le transizioni verdi e digitali, abbiamo bisogno della creatività, dell’energia e dei diversi talenti di tutti i cittadini, soprattutto dei giovani […].

Il primo punto delle iniziative destinate ad avere carattere strutturale e sistemico nelle politiche europee, sarà l’effettuazione di una “verifica nell’ottica dei giovani” (youth test) che farà sì che gli effetti delle politiche sui giovani siano sistematicamente presi in considerazione, sfruttando appieno il potenziale degli strumenti previsti nell’ambito del già noto sistema “Legiferare meglio”, come richiesto dal Forum europeo della gioventù, dal Parlamento europeo nella sua risoluzione sull’eredità dell’Anno europeo dei giovani, e dal lo stesso Consiglio nelle sue conclusioni sull’integrazione della gioventù.

La prospettiva giovanile sarà dunque integrata nella definizione delle politiche europee in un processo di verifica distinto in quattro fasi:

  1. valutazione della rilevanza sui giovani della proposta politica;
  2. consultazioni con i giovani quando un’iniziativa è stata segnalata come particolarmente rilevante per i giovani;
  3. valutazione d’impatto: la Commissione, con il supporto dei corrispondenti per i giovani, si occuperà della valutazione dell’impatto;
  4. controllo: il Comitato di controllo normativo previsto dal sistema “Legiferare meglio” verifica se tutti gli impatti sono stati analizzati correttamente, compresi quelli sui giovani.

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