DONAZIONI AL TERZO SETTORE, DIETROFRONT DEL GOVERNO SUL TAGLIO ALLE DETRAZIONI 

Per garantire il massimo sostegno alle organizzazioni non lucrative di utilità sociale, alle associazioni che si occupano di iniziative umanitarie (religiose o laiche) e agli enti del Terzo settore, anche in considerazione delle osservazioni in merito formulate dalle competenti Commissioni parlamentari, il Consiglio dei Ministri ha deliberato di modificare il testo approvato in esame preliminare nella parte relativa alle disposizioni di revisione della detrazione dall’imposta lorda, spettante per l’anno 2024, per le erogazioni liberali a favore di tali soggetti. Anche nel 2024, quindi, le donazioni effettuate verso questi soggetti non saranno sottoposte alla decurtazione di 260 euro, che rimane invece ferma per le erogazioni liberali in favore dei partiti politici.

Così recita il testo pubblicato a margine del Consiglio dei Ministri del 28 dicembre 2023, confermando il cambio di rotta già trapelato nei giorni scorsi in Commissione. Il Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, ha approvato, in esame definitivo, quattro decreti legislativi di attuazione della delega al Governo per la riforma fiscale (legge 9 agosto 2023, n. 111). Nella versione del decreto Irpef attuativo della delega fiscale elaborato dopo il parere delle Commissioni parlamentari salta quindi il taglio alle detrazioni per le donazioni effettuate.

Un bel dietrofront rispetto alla posizione dei mesi scorsi, in cui il Governo – fingendo che non esistesse un tema culturale – sosteneva che 260 euro di franchigia per chi ha 50mila euro di reddito, difficilmente avrebbero impattato. «Questi donatori se lo possono permettere», aveva detto la viceministra Bellucci alle organizzazioni del Comitato editoriale di VITA.

L’articolo completo di Sara De Carli, pubblicato su Vita a dicembre, ora sul sito di Fondazione Terzjus ETS