DL AIUTI, IL TERZO SETTORE ANCORA UNA VOLTA DIMENTICATO

Nessun ristoro contro il caro-energia per le realtà non profit che gestiscono servizi di assistenza residenziale, i trasporti sociali e sanitari, o che si prendono cura degli anziani e delle persone con disabilità. Il Dl Aiuti è stato approvato al Senato senza gli emendamenti che prevedevano sostegni anche agli enti di Terzo settore. “Sembrerebbe che l’importanza di attività volte all’inclusione sociale e al contrasto delle disuguaglianze sia riconosciuta più a parole che con i fatti”, dice Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum Terzo Settore. Eleonora Vanni, presidente Legacoopsociali “Senato sordo alle nostre istanze”. E il Papa… L’articolo di Riccardo Bonacina su Vita

Ci risiamo, una volta di più il Terzo settore di cui molti si riempono la bocca, è stato dimenticato. Dimenticato da chi voleva cancellare ogni responsabilità per le cessioni, anche dolose, dei crediti fiscali del superbonus come i 5S, dimenticato da chi non ha mai dato segni di attenzione al terzo settore come Lega, e da chi è distratto una volta di più da tutt’altre questioni e interessi grevi. DImenticato da chi sul non profit fa anche qualche affaruccio salvo poi non rilanxiare al momento opportuno le sue istanze.

Ricordiamo che il Terzo settore in Italia contribuisce per il 5% al Pil, da lavoro a 900 mila persone, conta circa 6milioni di volontari, offre servizi in diversi campi, educazione, beni culturali, tempo libero, cura delle persone più fragili, inclusione lavorativa, ect raggiungendo circa 7 milioni di cittadini che nei servizi del Terzo settore trovano risposte.

Al pari delle imprese profit, anche le realtà non profit subiscono pesantemente le conseguenze della crisi energetica ma, diversamente dalle prime, non possono ‘scaricare’ l’aumento dei costi sui clienti.

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