DARE VOCE AI GIOVANI, UNA PRIMA ANALISI DELLA RICERCA SUL MONDO DEI TIROCINI

Quanto è importante lo stage nel percorso formativo e lavorativo dei giovani, quali sono i criteri con cui scelgono un’azienda piuttosto che un’altra, quali i problemi che i tirocini curriculari ed extracurriculari presentano? Sono alcuni degli aspetti che una nuova ricerca svolta dagli studenti del Laboratorio di ricerca sociale qualitativa della facoltà di Sociologia dell’Università cattolica di Milano ha messo in luce e sono stati presentati nel corso dell’evento Best Stage 2023 della Repubblica degli Stagisti.

Il campione preso in considerazione era molto esteso: oltre 100 giovani tra i 21 e i 28 anni – che stavano facendo uno stage o l’avevano appena terminato – sono stati intervistati individualmente e poi coinvolti in focus group. I risultati finali si avranno in autunno. Al momento, precisa la professoressa Cristina Pasqualini che ha guidato gli studenti, «manca ancora il lavoro di analisi della ricerca. Le interviste dei focus group erano ampie, e ci sono molti dati che vanno presi in considerazione».

Tra i primi dati al momento disponibili colpisce la cifra minima di rimborso spese che secondo i giovani dovrebbe essere garantita per uno stage extracurriculare: 450 euro al mese, in controtendenza con le tante battaglie portate avanti negli anni dalla Repubblica degli Stagisti. «Avrei tanto voluto che dicessero che l’indennità minima-minima per uno stage dovrebbe essere più alta di questa, che è una somma minore persino  di quella prevista dalle normative di quasi tutte le Regioni», dice Eleonora Voltolina: «Ma sono consapevole che dietro quel numero c’è un mondo di senso: probabilmente i giovani sono ormai talmente abituati ad accettare condizioni al ribasso che fanno fatica a rivendicare condizioni migliori, anche in una situazione “protetta” come quella di una intervista anonima».

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