DALLA FILANTROPIA DEL CONTROLLO A QUELLA DELLA FIDUCIA: ESISTONO ALTERNATIVE AL TRADIZIONALE BANDO 

C’è un insegnamento buddhista nel Sallatha Sutta, noto come Sutra della freccia, il quale afferma che se si è colpiti da una freccia, si sperimenta dolore nella zona colpita. Se successivamente arriva una seconda freccia che colpisce lo stesso punto, il dolore non sarà semplicemente raddoppiato, ma almeno dieci volte più intenso. Le avversità nella vita, come un rifiuto, una perdita, un insuccesso, sono paragonabili alla prima freccia, causando un certo livello di dolore. La seconda freccia, invece, è la nostra reazione, la narrazione di sfiducia che costruiamo sull’errore fatto, l’ansia, tutti elementi che amplificano la sofferenza. Spesso, l’angoscia che proiettiamo e introiettiamo è il risultato dell’azione silenziosa della seconda freccia.

Negli ultimi anni, si è molto discusso sui modelli filantropici e sul contesto italiano, penso ai preziosi contributi di Carola CarazzoneTiziano BlasiChristian Elevati, Carlo Borgomeo, Andrea Silvestri e tanti altri che hanno evidenziato la necessità di un radicale passaggio di paradigma, che potremmo riassumere nella transizione dalle filantropia del controllo a quella della fiducia.

L’articolo completo di Federico Mento, Direttore di Ashoka Italia, su Vita.it