COSA HA FUNZIONATO, E COSA NO ALLA COP27

Se alla conferenza mondiale sul clima numero 27 è stato trovato un accordo per un fondo di compensazione per i paesi in via di sviluppo, gli impegni presi dagli stati sui combustibili fossili sono ancora molto (troppo) vaghi. Anche per via del paese ospitante, l’Egitto. I pro e i contro della Cop27 e il commento degli esperti del clima di WWF Italia, presenti a Sharm el-Sheikh. L’articolo di Vita

A Sharm el-Sheikh, in Egitto, le delegazioni da ogni parte del mondo hanno ormai tutte lasciato la Conferenza sul clima delle Nazioni Unite (Cop27), terminata ufficialmente domenica 20 novembre con due giorni di ritardo rispetto al previsto, a causa del protrarsi delle trattative per approvare il documento finale dell’incontro.

A) I successi della Cop27

1) Le compensazioni

La COP27 era iniziata un paio di settimane fa con un invito del segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, rivolto sia ai paesi sviluppati sia a quelli in via di sviluppo per evitare ulteriori divisioni e collaborare a un piano comune per contrastare il riscaldamento globale e mitigare i suoi effetti, ormai inevitabili e in parte già in corso. Nonostante le dichiarazioni di buoni intenti, fino da subito erano emersi contrasti sulla istituzione di un fondo finanziato dai paesi ricchi per aiutare i paesi poveri, che spesso devono confrontarsi con eventi meteorologi estremi legati al cambiamento climatico, pur non essendo i principali responsabili delle emissioni di gas serra che rendono sempre più caldo il pianeta.

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