COLTIVARE SOGNI E TALENTI PER FAVORIRE L’UGUAGLIANZA SOCIO-CULTURALE: APPRENDIMENTI DAI PRIMI CAMP DI “BELLA STORIA”

A novembre è partito “Bella storia. La tua”, il percorso di crescita personale e culturale dedicato a 50 giovani da Campania e Calabria promosso e ideato da Fondazione Unipolis. Il suo obiettivo? Sperimentare nuove pratiche di sostegno a giovani promettenti provenienti da contesti fragili. Elisa Paluan, project manager di Fondazione Unipolis racconta su Percorsi di secondo welfare cosa è emerso dai primi incontri coi partecipanti, dove si sono iniziate a scorgere vie di sviluppo per accompagnare ragazze e ragazzi nel diventare protagonisti del proprio cambiamento.

I giovani sono attori fondamentali da attivare e coinvolgere nei processi di sviluppo sostenibile e inclusivo del Paese. Negli ultimi anni sono prolificate le iniziative che fanno emergere una nuova generazione protagonista del cambiamento, capace di immaginare e coltivare idee e azioni contributive per il benessere delle comunità di cui fanno parte. Tuttavia, il contesto in cui ci muoviamo non è dei più rosei.

Come riportato dal Rapporto 2022 di Caritas Italiana “rispetto agli ultimi decenni del secolo scorso, i giovani europei, con particolare riguardo agli italiani, si trovano ad affrontare numerose difficoltà che si frappongono all’obiettivo di rendersi economicamente autonomi, raggiungere la piena maturità sociale e condizioni di vita soddisfacenti. Nel nostro Paese, nello specifico, pesano sulla condizione giovanile una serie di oneri di tipo demografico o derivanti da scelte a cui non hanno partecipato, in termini di debito pubblico, configurazione del mercato del lavoro, del sistema dell’istruzione, di stato dell’ambiente, ecc.”.

“Questi fattori” continua il Rapporto “hanno contribuito a un impoverimento della nuova generazione rispetto a quella dei genitori e nelle classifiche internazionali l’Italia figura agli ultimi posti per un ampio divario intergenerazionale e per la scarsa mobilità sociale […]. In tutti i 27 indicatori considerati nell’Indice globale dello sviluppo giovanile (Global Youth Development Index), l’Italia si attesta su un punteggio pari a 0.816 collocandosi nella classifica mondiale al 23° posto (al 16° posto tra i Paesi dell’Europa a 28), con una performance particolarmente critica nei domini dell’istruzione (36° posto) e dell’occupazione (46° posto), fino ad arrivare ad una partecipazione politica e civica minima (125° posto).”.

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