CLIMA: NEL 2021 EVENTI ESTREMI E NUOVI RECORD

Gli scienziati della Noaa fanno il punto sullo stato del clima mondiale: ridurre le emissioni di CO2 deve essere al centro di tutti gli sforzi per contrastare il riscaldamento globale e le sue devastanti conseguenze. L’articolo di di Antonella Zisa

La temperatura globale della superficie terrestre e oceanica nel 2021 è stata tra le sei più alte registrate dalla metà del 1800, nonostante quasi tutto l’anno sia prevalso il fenomeno noto come La Niña, nel Pacifico equatoriale orientale, che tende a mitigare le temperature globali. Lo riferisce il rapporto “State of the climate in 2021” pubblicato l’8 agosto come supplemento speciale al Bulletin of the American Meteorological Society (Bams). Il Rapporto, a cui hanno contribuito oltre 500 scienziati dei National centers for environmental information della Noaa, fornisce il quadro aggiornato dello stato del clima a livello globale.

Continua l’ascesa dei principali gas serra. Nel 2021 la concentrazione media globale atmosferica di anidride carbonica (CO2) è stata di 414,7 parti per milione (ppm), registrando un incremento di 2,6 parti per milione (ppm) rispetto al 2020, il quinto tasso di crescita più alto dalla prima rilevazione nel 1958. Il tasso di crescita del metano (CH4) è stato il più alto mai registrato e il terzo per il protossido di azoto (N2O). Per tenere traccia della loro influenza nel tempo sul riscaldamento globale, gli scienziati della Noaa hanno realizzato l’indice Aggi (Annual Greenhouse Gas Index) con cui è stato rilevato che nel 2021 le emissioni umane di gas serra hanno intrappolato il 49% in più di calore in atmosfera rispetto al 1990 e, come riferito dal grafico, il “principale colpevole” dell’aumento globale delle temperature è l’anidride carbonica (area in azzurro; fonte immagine: sito Noaa).

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