CARBONIO IRRECUPERABILE NELLE MONTAGNE: LO STUDIO CHE EVIDENZIA L’OPPORTUNITÀ OFFERTA DALL’AGROFORESTAZIONE 

A livello globale, oltre il 29% del carbonio irrecuperabile, ovvero quello che una volta disperso non potrà essere recuperato in tempi ragionevoli secondo la letteratura scientifica, si trova nella biomassa presente in montagna: una riserva di ecosistemi insostituibili, biodiversità e servizi ecosistemici di importanza globale che sono minacciati da pressioni demografiche e ambientali, poiché il rapido cambiamento del clima globale della Terra sta influenzando le montagne ad un ritmo accelerato.

Questo “carbonio di montagna” supporta un alto livello di biodiversità, comprese molte delle ultime specie di grandi mammiferi rimaste sul pianeta. Un maggiore uso degli alberi nell’agricoltura di montagna può aprire la strada alla conservazione di queste risorse insostituibili e fornire una maggiore resilienza e sostenibilità al sistema agricolo montano. Lo rivela un nuovo studioche evidenzia come anche piccoli aumenti incrementali (nell’ordine dell’1% all’anno) della copertura arborea sui terreni agricoli in montagna possono fornire significativi benefici per la mitigazione dei cambiamenti climatici nel corso di un decennio, migliorando al contempo i mezzi di sussistenza dei piccoli agricoltori e apportando benefici alla biodiversità, agli ecosistemi e ai servizi ecosistemici.

Sulla base di un lavoro pluriennale volto a quantificare l’estensione, la distribuzione geografica e il potenziale di mitigazione del carbonio dell’agroforestazione, lo studio – condotto da scienziati del Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC), del Centre for Mountain Futures of the Kunming Institute for Botany (Chinese Academy of Science), e del Centre for International Forestry Research-World Agroforestry (CIFOR-ICRAF) – evidenzia ai responsabili politici e alle istituzioni il potenziale e l’efficacia delle pratiche agroforestali nei sistemi agricoli montani per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici, rafforzando al contempo gli ecosistemi, ripristinando i terreni degradati e migliorando la sicurezza alimentare.

Consulta lo studio completo sul sito di Fondazione Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici