Dietro alla cronaca della gita aziendale alternativa di 560 professionisti della consulenza che invadono Cascia, in questo scorcio di settembre, per contribuire a rimettere in moto l’economia e la fiducia del borgo dove nacque Santa Rita, devastato dal sisma del 2016, ci sono le potenzialità del «volontariato d’impresa». Una definizione vagamente vintage, che però contiene un buon tasso di novità e valore. Addirittura misurabile, come stabilisce uno degli ultimi decreti attuativi della Riforma del Terzo settore. E se una cosa si può quantificare, poi, si può inserire nei bilanci.
La storia
Per intuire le potenzialità dell’idea basta ascoltare Mariavittoria Rava, alla guida della Fondazione intitolata alla sorella Francesca, da vent’anni in prima linea per i bambini in difficoltà in Italia e nel mondo — tra i suoi progetti più noti c’è quello dell’unico ospedale pediatrico di Haiti — ma anche per diffondere la cultura del volontariato tra individui e, appunto, sempre più imprese. Con molteplici iniziative in cui sono coinvolti nomi come Bcg, Kpmg, Mellin, Chiesi, Lierac o Snam.
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