COME NASCE L’AMMINISTRAZIONE CONDIVISA DEI BISOGNI DELLE COMUNITÀ 

Nella realizzazione di opere e servizi la pubblica amministrazione (Pa) tende sempre più a esternalizzare l’attività. Piuttosto che agire da sola, la pa si rivolge a imprese private, con cui instaura un rapporto di scambio: la pubblica amministrazione remunera i soggetti di cui si avvale e riceve come “corrispettivo” la fornitura dei servizi necessari o la gestione di beni comuni. La relazione contrattuale non si colloca, tuttavia, su un piano ugualitario: la pubblica amministrazione mantiene una posizione di preminenza, esemplificata dal potere di determinare l’accesso e la selezione degli aggiudicatari, all’esito delle procedure di gara stabilite dalla legge.

A questo modello non sfuggono gli enti del Terzo settore. A seguito della normativa europea sulla concorrenza e delle politiche di austerità adottate dopo la crisi del 2007-08 (Borzaga et al 2023), i rapporti tra pubblica amministrazione ed enti del Terzo settore sono stati tradizionalmente impostati nelle forme dell’appalto di servizi in regime di concorrenza. In tal modo, gli enti del Terzo settore si sono trovati ad agire in un contesto potenzialmente assai competitivo, spesso rivestendo il ruolo dello “sfavorito” nel confronto con imprese ben più strutturate.

L’articolo completo di Andrea Perrone su Cantiere Terzo Settore – La normativa per tutti