In occasione della Conferenza mondiale dell’Unesco “Naples Conference on culture heritage in the 21st Century” per i cinquant’anni della Convenzione sul “patrimonio universale” e i vent’anni di quella sul “patrimonio immateriale”, tenutasi a Napoli dal 26 al 29 novembre, i delegati e la direttrice Generale Unesco, Audrey Azoulay, hanno scelto di visitare il Rione Sanità di Napoli, guidati dai giovani della cooperativa sociale La Paranza. Quanto realizzato in questi anni dalla cooperativa, sostenuta e accompagnata dalla Fondazione di Comunità San Gennaro, è una vera e propria trasformazione sociale del quartiere grazie alla cultura
Al termine del percorso Azoulay ha affermato: «Ho vissuto un’esperienza originale e potente che permette di riscoprire un patrimonio sottostimato che è la Sanità, un quartiere popolare, dove non entravano visitatori. La Paranza ha permesso di far conoscere il patrimonio culturale del quartiere attraverso il coinvolgimento dei giovani, mettendo a disposizione della comunità spazi abbandonati. È un esempio straordinario di coinvolgimento, di partecipazione della comunità locale nella riscoperta del proprio patrimonio e anche di impegno per il coinvolgimento dei giovani nella cultura… tutti valori condivisi con Unesco».
Non è un caso che, nell’ambito del forum mondiale incentrato sui temi della tutela del patrimonio universale e del patrimonio culturale immateriale nelle aree di crisi, della sostenibilità del turismo e del suo impatto sui territori di riferimento, si sia scelto di visitare proprio il Rione Sanità, quel quartiere di Napoli interessato da anni da un reale processo di rigenerazione sociale e culturale guidato dalla Paranza e dalla Comunità di patrimonio del quartiere.