I BUCHI DEL SISTEMA: QUELLO CHE NON FUNZIONA NELL’EROGAZIONE DEI FONDI EUROPEI PER L’AGRICOLTURA

I contributi della Pac, la politica agricola comune Ue, sono fondamentali per un gran numero di agricoltori italiani. Ottenerli però non è facile. I Caa, i centri di assistenza agricola, aiutano gli imprenditori agricoli con la burocrazia. In un caso però sono diventati parte del problema.

In Sicilia diverse aziende hanno i fondi bloccati per via dell’anomalia D12. Nata per effettuare verifiche ed evitare frodi, in alcune circostanze danneggia gli agricoltori per motivi burocratici. E, in questo caso, al centro del problema sembra esserci proprio un Caa.

Un controllo a carico di un centro di assistenza agricolo di Latina ha di fatto comportato lo stop ai contributi per decine di imprese. Nel mirino di AgeControl, un’agenzia che opera per conto di ministero e Agea, ci sono criticità nella gestione dei fascicoli aziendali.

Il caso è emblematico di un sistema che è nato per sostenere gli agricoltori, ma che troppo spesso finisce per rendere loro la vita ancora più difficile: gli agricoltori italiani impiegano mediamente trenta ore l’anno per gli adempimenti burocratici Pac, il doppio della media Ue.

Per la Corte dei conti va migliorata l’efficienza del sistema, che eroga contributi esigui «rispetto allo scopo» a un costo «comprensibilmente elevato e, forse, sproporzionato». Il compito, ora, spetta a Fabio Vitale, il nuovo direttore di Agea, l’agenzia per le erogazioni in agricoltura.

Continua a leggere l’inchiesta realizzata da Simone Olivelli e Paolo Riva per IrpiMedia