UNICEF: L’INQUINAMENTO METTE A RISCHIO LA SALUTE DI UN BAMBINO SU QUATTRO

Qualità dell’aria, spazi abitativi sicuri, aree verdi, educazione, impegno per l’ambiente influiscono sulla crescita sana dei più piccoli, rileva un rapporto dell’agenzia Onu. Italia settima su 43 Paesi. L’approfondimento su asvis.it

“I cambiamenti ambientali in atto in tutto il mondo si riversano nei corpi e nelle menti dei bambini”. Così l’Unicef inaugura l’ultima Report card “Places and spaces. Environments and children’s well being”, pubblicata il 24 maggio, in cui analizza la capacità di 43 Paesi dell’Ocse e dell’Unione europea di fornire un ambiente sano alle bambine e ai bambini che li abitano. “Attraverso aria, acqua e cibo inquinati, ognuno di noi consuma inavvertitamente un quarto di chilogrammo di plastica all’anno, equivalente a mangiare una carta di credito ogni settimana. In nove tra i Paesi più ricchi del mondo, più di un bambino su 20 ha livelli elevati di piombo nel sangue. Il ‘problema’ ambientale non è un concetto astratto di un futuro lontano: sta colpendo i bambini, proprio qui, proprio ora”. 

L’Unicef registra nel suo studio una situazione particolarmente allarmante per il benessere delle bambine e dei bambini, legata soprattutto agli effetti negativi del cambiamento climatico. Secondo l’agenzia delle Nazioni Unite, ad esempio, un decesso su quattro tra i bambini di età inferiore ai cinque anni potrebbe essere evitato migliorando i fattori ambientali, come l’inquinamento atmosferico, l’acqua, i servizi igienici o le sostanze chimiche. Questo accade anche perché questa fascia d’età è particolarmente vulnerabile – sia per il sistema immunitario in via di sviluppo che per le abitudini (mettere, ad esempio, le dita in bocca) – e, per queste e altre ragioni, l’ambiente in cui i giovani crescono costituisce un aspetto fondamentale della loro esistenza.  

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