UN DIPINTO MURALE DI QUARTIERE PER “RICOSTRUIRE” LEGAMI DOPO LA PANDEMIA

Un quartiere “nascosto” a Como, un gruppo di ragazze appassionate di basket, una realtà educativa storica del territorio e una montagna di bombolette spray. Ne è venuto fuori il dipinto murale “Ricostruire” visibile sulla parete del capannone di proprietà della Parrocchia di S. Maria Regina in Muggiò.
Una squadra di una decina di ragazze che frequentano le scuole medie del territorio e la realtà educativa di Cometa si sono appassionate – grazie a un laboratorio educativo-sportivo del Centro Diurno del Manto di Cometa – al gioco del basket. Non potendo praticare sport per le restrizioni dovute alla pandemia insieme ai loro educatori è nata l’idea di mettersi alla prova progettando un dipinto murale che riqualificasse lo spazio che avevano prima frequentato per il gioco: “Un modo per fare gruppo, per sperimentarsi, un modo per aiutarsi a costruire la propria identità nel periodo caotico e difficile”.

L’iniziale progetto, nato nel dialogo con le ragazze, raccontava anche di una certa voglia di rivalsa: nel primo disegno una palla da basket esplodeva contro un muro distruggendolo, e il titolo scelto suonava più minaccioso: “destroy to recreate”. Da quel primo abbozzo, carico di autenticità ma anche della difficoltà di lavorare sul proprio desiderio, il gruppo è stato accompagnato a riflettere con gli educatori, gli psicologi e gli artisti coinvolti sul contenuto e la forma da dare al murale. Ad un certo punto il desiderio positivo ha prevalso e la scritta si è trasformata in un semplice e potente “Ricostruire”: noi stessi, le nostre relazioni, il rapporto con gli adulti, un rapporto con la città.

“Il risultato – dicono da Cometa – speriamo parli da sé: per 4 settimane le ragazze hanno preso parte attiva alla realizzazione e certamente il “lavoro duro” lo hanno fatto loro: l’artista Francesco Fornasieri che ha guidato la realizzazione (che insegna presso la scuola di Formazione Professionale di Cometa) ha organizzato i lavori affidandone la gran parte alle giovani, digiune di qualsiasi esperienza di decorazione di quel livello di difficoltà e dimensione”.

L’articolo completo e le immagini del murales sul sito di Cometa