UCRAINA: COME SI STA ORGANIZZANDO IL SISTEMA ITALIANO DI ACCOGLIENZA

Gli ultimi provvedimenti emanati dal Governo prevedono un potenziamento (limitato) dell’attuale sistema, ma anche nuove misure basate sul coinvolgimento attivo del Terzo Settore e sullo stanziamento di risorse aggiuntive. Ne parla, su Percorsi di secondo welfare, Paolo Riva.

L’accoglienza dei rifugiati ucraini in Italia prende forma, almeno nel breve periodo. E, anche grazie a un forte slancio solidale della popolazione, le organizzazioni del secondo welfare potrebbero avere compiti inediti e più ampi che in passato. A giocare un ruolo importante saranno gli enti del Terzo Settore, ma non solo.

Andiamo con ordine. Gli ultimi provvedimenti che definiscono come verranno ospitate le decine di migliaia di persone in fuga dall’invasione dell’Ucraina sono stati il decreto-legge 21/2022 e l’ordinanza 881 di Protezione civile.

Il primo è stato approvato il 21 marzo e recepisce la decisione del Consiglio Ue sulla protezione temporanea. Come spiega Redattore sociale, “fissa a partire dal 4 marzo 2022 la decorrenza della protezione temporanea, con durata di un anno. Il permesso di soggiorno ha validità di un anno e può essere prorogato di sei mesi più sei, per un massimo di un anno. Consente l’accesso all’assistenza erogata dal Ssn, al mercato del lavoro e allo studio”. L’ordinanza 881, invece, è stata firmata la scorsa settimana dal Capo del Dipartimento della Protezione civile Fabrizio Curcio e disciplina l’accoglienza, il soccorso e l’assistenza alla popolazione ucraina in Italia.

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