TURISMO, PERSONE, IDENTITÀ

Il Museo dei 5 Sensi di Sciacca e la via della comunità per lo sviluppo dei territori. L’articolo di Viviana Rizzuto e Emilio Casalini – con introduzione di Giovanni Teneggi – per la rubrica Letture Lente di AgCult

Il dossier “Coltivare Comunità” di Letture Lente, nell’ascolto dell’esperienza di Sciacca che Emilio Casalini e Viviana Rizzuto ci donano con questo articolo, non poteva avere, per chiudere il lungo cammino di quest’anno, una sintesi migliore. Una lettura che stimola, ma potremmo dire provoca o esige, 5 sensi, proprio come il Museo Diffuso che la comunità di Sciacca ha saputo costruire con loro. Ripercorriamoli.

È tanto forte l’emozione per ciò che resta con te quando il Museo ti accoglie, rendendoti abitante e accompagnandoti anche altrove, che rischi di nasconderti la sua fatica e quanto esige in resistenza, tenacia, investimento di sé e di tutto ciò che occorre. Potremmo dire – riferendoci al processo produttivo – che è tanto forte l’emozione di un’assemblea piena di gente interessata alla tua proposta che dimentichi velocemente gli incontri senza partecipazione o le telefonate di convocazione piene di lamentele. Sciacca sa di non essere “il paradiso della rigenerazione comunitaria e territoriale”, ma la Cooperativa di Comunità Identità e Bellezza le restituisce questa rappresentazione proprio per questo: non si procede a fare comunità e non si ottiene se non follemente innamorati del prodotto buono anche se parziale, se non bene-dicendo sempre e comunque il cammino occorso fino a lì, se non coltivando memorie di positività, se non perdonando la frustrazione che ti ha procurato almeno una volta. V’è un senso della lettura (potremmo immaginare che sia la vista) che si affida a questa emozione e se ne nutre: una lezione gentile. Ve n’è un altro (forse il tatto) che ci obbliga a “mettere mano” al sogno (se paradiso vuole essere) e accettarne la fatica: una lezione severa.

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