TRA NOI E IL CAMBIAMENTO, DOMENICA 4 SETTEMBRE A TRIESTE LA PRIMA MOSTRA DEL PROGETTO AVANGUARDIE VERDI CHE UNISCE ARTE E SCIENZA

Può l’arte diventare uno strumento per riportare al centro il tema della crisi climatica, della cura per il nostro Pianeta e del bisogno, sempre più impellente, di modificare stili di vita che siano eco-friendly? La risposta è sì ed arriva forte da Avanguardie Verdi, un progetto nato dal cuore di Welfare di Prossimità, nel quale Fondazione Èbbene, il Collegio del Mondo Unito dell’Adriatico e Fondazione San Gennaro, con il contributo del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, accompagnano giovani appassionati a prendersi cura del territorio generando Prossimità e sviluppo.

Domenica 4 settembre, a partire dalle ore 18.00, a Trieste nella Sala Bazlen di Palazzo Gopcevich, ci sarà la prima mostra che racconta il desiderio di Valentina Dereani e Marta Salvarani, protagoniste del progetto Avanguardie Verdi, di creare una grande Rete che mette insieme artisti emergenti e giovani professionisti, che con le loro opere d’arte materiche e innovative sensibilizzano i cittadini al tema della crisi climatica e della sostenibilità in genere.

L’arte, durante l’appuntamento, compie un passo decisivo, si unisce alla Scienza per comprendere in che modo la collettività deve dare risposte immediate per affrontare i cambiamenti climatici. “Tra Noi e il Cambiamento. Arte e Scienza per Affrontare i Cambiamenti Climatici”, è il titolo della mostra che valorizzerà l’artigianato locale come una modalità di sostegno del territorio e sociale, economica e ambientale.

Da una parte, dunque, la scienza con la sua analisi puntuale serve a ricercare soluzioni nuove per affrontare i cambiamenti climatici e i suoi impatti, dall’altra l’arte ci aiuta a smuovere gli animi umani, concretizzare delle alternative che non tolgano, bensì aggiungano qualità alla vita, ma soprattutto per cominciare ad agire. Questo il filo rosso dell’appuntamento, che sarà animato dall’intervento di Stefano Caserini, ingegnere ambientale e docente di Mitigazione dei cambiamenti climatici al Politecnico di Milano e autore dell’omonimo libro, il pianista jazz Erminio Cella con la regia Francesca Cella. L’allestimento della sala sarà arricchito dall’esposizione delle opere di sette ceramiste locali, sette donne che con le loro opere vogliono rilanciare un’economia locale che sia sostenibile e produttiva. Estetica e sostenibilità si incrociano per rimettere al centro il progresso e lo sviluppo del territorio.

“L’evento “Tra Noi e il Cambiamento” di Trieste – dicono le organizzatrici – vuole porre l’attenzione sui cambiamenti climatici, soprattutto a seguito dei fenomeni estremi di siccità che hanno colpito il paese e dei ripetuti incendi sul Carso triestino che ne sono conseguiti. Il “cambiamento” su cui si vuole riflettere è quello climatico, ma anche quello che ognuno di noi può e deve affrontare a livello personale per poter contribuire alla risoluzione di una crisi globale già in atto. Quest’ultimo è un cambiamento graduale e di piccole dimensioni rispetto alla scala del problema, ma ugualmente necessario”.

È Prossimità quella che Valentina e Marta stanno mettendo, che viaggia tra i colori dell’Arte, tra il desiderio dei giovani di voler essere protagonisti di un futuro che va costruito a partire da oggi