TERZO SETTORE, RIFORMA AL GUADO

Decreto semplificazioni unica occasione per approvare gli emendamenti già pronti. L’articolo di Luigi Bobba, Presidente di Terzjus

Uno dei tanti danni collaterali che la caduta del Governo rischia di provocare, riguarda il Terzo settore. Infatti, nelle settimane scorse, nel corso dell’esame del decreto “Semplificazioni” da parte delle Commissioni Bilancio e Finanze della Camera dei deputati, diversi gruppi politici hanno sottoscritto un pacchetto di emendamenti frutto di un lavoro di concertazione tra governoMinistero del Lavoro e MEF – e rappresentanze del Forum del Terzo settore. L’approvazione tali emendamenti è cruciale per non lasciare nel guado la riforma e migliaia di enti che attendono il completamento degli ultimi tasselli rimasti per la completa attuazione delle nuove regole del terzo settore e del rilancio dell’economia sociale.

Dove sta il problema? Con la caduta del Governo, la Commissioni riunite Bilancio e Finanze hanno dovuto sospendere l’esame del provvedimento e mandarlo all’Aula per la votazione finale che, presuminilmente, avverrà entro questa settimana. Così gli emendamenti prima richiamati, nonostante abbiano già avuto un previo consenso del Governo e anche la necessaria copertura finanziaria, rischiano di essere travolti dallo scioglimento delle Camere. La via d’uscita esiste ma è condizionata al consenso di tutti i gruppi politici, affinché l’Aula della Camera esamini il pacchetto terzo settore e lo inserisca nella votazione finale del provvedimento. Una scelta finalizzata sia a consentire di introdurre aggiornamenti e semplificazioni che, peraltro, non riguardano solo la parte fiscale della riforma, sia a dare il via libera all’invio della notifica parte del Governo alla Commissione europea di alcune misure fiscali contenute nel Codice del Terzo settore e nel D.lgs 112/2017 -“disciplina dell’impresa sociale“-, al fine di ottenere la necessaria autorizzazione comunitaria per introdurre tali norme nel nostro ordinamento.

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