SONO LAUREATE, MA ANCHE PIÙ DISOCCUPATE: IL PARADOSSO PER LE DONNE NEL MONDO DEL LAVORO

Tra università e mondo del lavoro c’è un divario che lascia indietro molte donne. Inquadra chiaramente la situazione il Rapporto dal titolo “Laureate e laureati: scelte, esperienze e realizzazioni professionali” di AlmaLaurea. L’articolo di Giulia Greppi e Elisabetta Cibinel su Secondo Welfare

Il gender pay gap è il divario nella retribuzione tra uomini e donne a parità di ruolo e di mansione. Si tratta di un fenomeno ancora diffuso, nonostante i tentativi di arginarlo. Il 26 ottobre 2021, ad esempio, il Senato ha approvato in via definitiva la proposta di legge recante Modifiche al codice di cui al decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198, e altre disposizioni in materia di pari opportunità tra uomo e donna in ambito lavorativo, testo recante disposizioni volte a sostenere la partecipazione delle donne al mercato del lavoro e a favorire la parità retributiva tra uomo e donna.

L’incidenza della disparità di genere nel mondo del lavoro è evidente nel rapporto 2021 di AlmaLaurea, un Consorzio Interuniversitario che rappresenta circa il 90% di laureati e laureate complessivamente usciti, ogni anno, dal sistema universitario italiano. Il report “Laureate e laureati: scelte, esperienze e realizzazioni professionali” cerca di mettere a confronto l’istruzione con il mondo del lavoro, evidenziando aspetti salienti nel percorso di studi e le caratteristiche degli impieghi conseguenti. Emerge come ancor oggi esista uno svantaggio strutturale per le donne nel mercato del lavoro. Il paradosso è che le migliori performance negli studi delle laureate rispetto ai laureati non arginano il divario a favore degli uomini su esiti occupazionali e retribuzione.

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