RAPPORTO SDSN 2022: EUROPA IN STALLO SULLA REALIZZAZIONE DELL’AGENDA 2030

Alimentazione e ambiente gli ambiti più critici su cui intervenire. Rimangono ampi i divari territoriali. Italia in miglioramento rispetto al 2021: si posiziona 19esima su 38 Paesi. L’articolo dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile

A causa della pandemia e delle conseguenze della guerra in Ucraina, per il secondo anno consecutivo i Paesi dell’Unione europea hanno registrato una situazione di stallo nel raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs). È quanto emerge dallo Europe sustainable development report 2022pubblicato a dicembre del 2022 dal Sustainable development solutions network (Sdsn), che offre una panoramica sul percorso verso la realizzazione dell’Agenda 2030 compiuto da 38 Paesi: Stati dell’Ue, aspiranti membri (escluse Ucraina e Moldavia), Regno unito e Stati dello European free trade association.

Le sfide principali. A distanza di otto anni dall’approvazione dell’Agenda 2030, il Rapporto stima che l’Unione europea abbia realizzato o sia sulla strada per raggiungere circa il 66% dei target, mentre il 20% degli indicatori ha registrato progressi limitati e il 13% un andamento negativo.

Le situazioni più critiche si riscontrano, come nel 2021, per il Goal 2 “Lotta alla fame”, il Goal 12 “Consumo e produzione responsabili”, il Goal 13 “Lotta ai cambiamenti climatici”, il Goal 14 “Vita sott’acqua” e il Goal 15 “Vita sulla terra”. Tra le cause, l’insostenibilità dei sistemi produttivi e delle scelte alimentari che hanno conseguenze negative sull’ambiente, sulla biodiversità e sul clima.

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