RAPPORTO ASVIS SULLA SOSTENIBILITÀ: “IL TEMPO A NOSTRA DISPOSIZIONE STA FINENDO”

Necessario realizzare Pnrr e accelerare sulla giusta transizione ecologica. I dati del nuovo rapporto annuale dell’Alleanza per lo Sviluppo Sostenibile: progressi e ritardi per ciascun Goal rispetto all’Agenda 2030.  L’articolo di Flavio Natale su asvis.it

“Quanto sta avvenendo dovrebbe farci riflettere sulla necessità di un’efficace integrazione europea non solo per fare della nostra Unione ‘la campionessa mondiale dello sviluppo sostenibile’, ma anche per tutelare le basi del nostro attuale benessere collettivo e fermare l’aumento delle disuguaglianze sociali in una situazione così tempestosa”. Questo l’appello che i presidenti dell’ASviS Marcella Mallen e Pierluigi Stefanini hanno lanciato nell’introduzione al Rapporto 2022 “L’Italia e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile”, l’ormai consueto documento che l’Alleanza propone annualmente per fare il punto sul percorso italiano ed europeo verso l’Agenda 2030 delle Nazioni unite.

“Sette anni dopo la sottoscrizione degli Obiettivi di sviluppo sostenibile e due anni e mezzo dopo l’inizio della crisi causata dal Covid-19 dobbiamo constatare i molti, troppi, passi indietro”, hanno sottolineato i presidenti. “La situazione è aggravata dall’aggressione della Russia all’Ucraina, con il ritorno a logiche geopolitiche che ci auguravamo fossero superate per sempre. Le terribili perdite umane, i milioni di profughi si sommano a conseguenze gravissime estese a tutta la comunità internazionale”.

Guerracrisi energetica e pandemia sono infatti le tre variabili che stanno influenzando negativamente il cammino per il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs), nonostante il 2022, come ricordano i presidenti, fosse iniziato “con una buona notizia”, ovvero l’aggiornamento dei principi fondamentali della Costituzione, con la riforma degli artt. 9 e 41, che ha introdotto nella Carta rispettivamente la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni e, sul piano economico, il concetto di tutela dell’ambiente nello svolgimento delle attività pubbliche e private. A queste variabili c’è da sommare, dopo le recenti elezioni politiche, l’incognita riguardante la nuova formazione di Governo, e le politiche che verranno messe in campo nei prossimi mesi.  

L’articolo completo su asvis.it