QUI SI FA LA STORIA! OK DELLA CAMERA ALLA LEGGE SUL LOBBYING: ORA IL SENATO DEVE MIGLIORARLA

La Camera ha approvato la legge sul lobbying con 339 favorevoli, 49 astenuti e 0 contrari! Un momento storico perché in 46 anni sono andate in fumo 96 proposte di legge. Ma la strada è ancora lunga e faticosa: la palla passa al Senato: ora abbiamo circa un anno per compiere la missione. Ma soprattutto, una buona legge deve prevedere obblighi di trasparenza anche per Confindustria e i sindacati. L’intervento di Fabio Rotondo Campaigner e Policy officer di The Good Lobby

Com’è quel detto di Orazio? Ah sì, “chi ben comincia è a metà dell’opera”. Ebbene noi iniziamo questo 2022 con un traguardo storico! La legge sul lobbying sta, finalmente, diventando realtà nel nostro Paese ma c’è ancora tanto tanto lavoro da fare. Come dice il detto, siamo a metà del percorso: il Senato non solo deve approvare la legge entro l’inizio del 2023, prima che finisca la legislatura, ma soprattutto deve migliorare il testo

  1. eliminando gli “sconti” per Confindustria, associazioni imprenditoriali,  sindacati e confessioni religiose, per cui devono valere  gli stessi obblighi di trasparenza che si applicano a tutti gli altri soggetti;
  2. innalzando il periodo di raffreddamento (norma per prevenire il fenomeno delle porte girevoli) ad almeno due anni ed estendendolo anche  ai parlamentari;
  3. rendendo tracciabili anche gli incontri tra i gli alti dirigenti con potere di firma e i lobbisti.

Mentre ci prepariamo “a fare lobbying” sul Senato ci godiamo questa vittoria e vi raccontiamo com’è andata la giornata.

Cos’è successo in Aula

“Save the date” dicono gli inglesi. Noi sicuramente ce la segneremo questa giornata perché dopo anni di duro lavoro il 12 gennaio alle 10.00 è iniziato il dibattito alla Camera sulla proposta di legge 196-721-1827 Disciplina dell’attività di rappresentanza degli interessi particolari e istituzione del registro pubblico dei rappresentanti di interessi (alias legge sul lobbying). Per prima cosa si sono votati gli emendamenti quasi tutti presentati da membri della minoranza (Fratelli d’Italia, L’alternativo c’é e Non iscritti). 

Alcuni emendamenti erano per noi condivisibili, come quello di affidare al CNEL (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro) la gestione del Registro della trasparenza, oppure quello che chiedeva di reintrodurre le associazioni imprenditoriali, i sindacati e le confessioni religiose fra i soggetti sottoposti agli obblighi di trasparenza. Andavano nella giusta direzione anche alcuni piccoli interventi alla definizione di “decisori pubblici” che avrebbero introdotto regole per prevenire il conflitto d’interessi (altra nostra grande battaglia). 

Tuttavia tutti gli emendamenti sono stati rifiutati e si è andati avanti con le intenzioni di voto. L’intento della maggioranza è stato quello di trovare un accordo sul testo prima dell’elezione del Presidente della Repubblica. Questo da una lato  ha permesso alla legge di non arenarsi e di proseguire nel suo iter di approvazione al Senato, ma dall’altra ha ristretto lo spazio di discussione parlamentare e ha fatto sì che il testo approvato in prima lettura sia frutto di un compromesso al ribasso.

Quindi è arrivato il momento storico: alle 12.43 la legge è stata approvata! Noi della coalizione #Lobbying4change, ovvero le 32 organizzazioni della società civile che hanno reso possibile questo risultato, siamo contenti di avere raggiunto questo traguardo ma non abbasseremo la guardia e continueremo ad impegnarci con tutti i mezzi per avere una buona leggemigliorandola in ogni aspetto necessario . 

E adesso?

L’articolo completo su thegoodlobby.it