POCHI, MAL PAGATI E NON FORMATI: SONO I DIPENDENTI PUBBLICI ITALIANI. E IL PNRR RESTA AL PALO

La Corte dei conti denuncia i ritardi nella realizzazione delle opere da parte delle piccole amministrazioni. L’inchiesta di IrpiMedia

Iritardi nella realizzazione del Piano di ripresa e resilienza sono imputabili alle piccole amministrazioni territoriali: impreparate e sotto organico. A dirlo è la Corte dei conti. La seconda rata del Recovery Fund prevista per l’Italia è arrivata, ma prima del suo accredito, del quale il nuovo ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti si è detto orgoglioso, è arrivata anche la bacchettata della Corte dei conti italiana.

Più che una vera e propria bacchettata è stata una tirata d’orecchi, che la dice lunga però sullo stato della pubblica amministrazione italiana, in modo particolare quella locale, che sembra arrancare dietro ai progetti del Pnrr. Le amministrazioni locali sono quelle in maggiore difficoltà nella realizzazione dei target imposti dall’Unione europea. Ed è un vero peccato, perché a disposizione ci sono molti fondi che potrebbero intervenire a sistemare il patrimonio immobiliare dei comuni, che in Italia è tutt’altro che nuovo, ma anche i servizi, provati da un decennio di patti di stabilità, che vincolavano la spesa corrente (quella che copre in prevalenza i servizi) a una percentuale legata ai precedenti bilanci.

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