“PARLAMI DENTRO”, UN INVITO A SCRIVERE AI DETENUTI

È la “chiamata alle parole” promossa da Fondazione Vincenzo Casillo e Liberi dentro – Eduradio&TV, che invitano cittadini e cittadine a scrivere lettere ai detenuti entro l’11 dicembre. Un modo per creare connessioni, per mettere in circolo narrativa di resistenza e far sentire un po’ meno sole le persone in carcere. L’articolo su Vita

«Quello delle parole è un potere immenso. Eppure anche piccolo, semplice. Con le parole muoviamo emozioni, pensieri, raggiungiamo luoghi, disegniamo immagini, talvolta percepiamo addirittura suoni e odori. Unite alle intenzioni, le parole possono invertire l’ordine del mondo. Possono schiudere un sorriso pure davanti al buio». Ed il buio a cui fanno riferimento queste parole, è quello dei detenuti della Casa circondariale Rocco D’Amato di Bologna, che come tanti ristretti nelle carceri, aspettano con ansia l’arrivo di parole, lettere, comunicazioni da famigliari o amici per sentirsi un po’ più vivi. Per sentire di essere ancora parte della comunità, anche se dentro si portano colpe e sbagli per i quali stanno scontando una condanna, con la speranza che da quel periodo di detenzione si possa uscire migliori. Che quel tempo sospeso dietro le sbarre possa produrre percorsi di rieducazione, di riscoperta di sé stessi e della vita che si immagina di condurre una volta fuori. Per questo, in occasione del Natale la Fondazione Vincenzo Casillo e Liberi dentro – Eduradio&TV lanciano il progetto “Parlami dentro”, una chiamata alle parole, un invito a condividere un gesto narrativo di resistenza: scrivere una lettera.

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Ulteriori informazioni sul sito di Fondazione Vincenzo Casillo