OSPEDALI PEDIATRICI: IL VALORE PREZIOSO DELLE CASE ACCOGLIENZA PER LE FAMIGLIE DEI BAMBINI

Quando la struttura che offre la cura specifica per un bambino malato è lontano da casa, al calvario della malattia per molte famiglie si aggiunge spesso la difficoltà di trovare una sistemazione per stare accanto al proprio piccolo. Un aiuto arriva però dalle case famiglia vicino agli ospedali pediatrici. Luoghi speciali dove ritrovare una vita normale quando la normalità non c’è. L’articolo di Francesca Gastaldi su Vanity Fair racconta delle Case della Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald e dei benefici del Family Centered Care.

«Abbiamo scoperto la malattia del nostro bimbo più piccolo quando Francesco aveva un anno, per caso. Ricordo benissimo la prima notte che abbiamo passato a Casa Ronald. Eravamo spaventatissimi: non sapevamo cosa ci aspettasse, quanto avremmo dovuto restare lontani… Essere accolti a Casa Ronald quel giorno è stata però la cosa più bella che ci potesse capitare. Abbiamo passato il pomeriggio nella sala giochi, una parrucchiera ha tagliato i capelli a mio marito Alberto e a Samuele, e la sera i clown ci hanno fatto giocare, ridere e divertire. Siamo andati a letto un po’ più sereni dopo aver passato un’ultima giornata tutti assieme, prima di partire per questa grande e faticosa avventura».

A raccontare la sua esperienza è Nicole, mamma di Samuele e del piccolo Francesco, ricoverato per un trapianto di midollo osseo: la sua  famiglia, residente in Veneto,  per poter stare vicino al piccolo, è stata ospite nel 2019 per circa un anno della Casa Ronald di Brescia.

La residenza di Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald Italia è infatti tra le 143 strutture di accoglienza identificate dall’Associazione degli ospedali pediatrici italiani che ospitano ogni anno migliaia di famiglie costrette ad affrontare la malattia di un figlio lontano da casa: solo nel 2019 sono state 5.569 al Bambin Gesù di Roma, 962 al Gaslini di Genova e 731 al Meyer di Firenze.

Residenze nate dal desiderio di poter offrire accoglienza a tutti quei genitori che, oltre al calvario della malattia di un figlio, devono spesso farsi carico della difficoltà di trovare una sistemazione che consenta loro di poter assistere il bambino standogli accanto.

L’articolo completo su vanityfair.it