#OLTRELADAD. LA DIGITALIZZAZIONE DELLA SCUOLA DOPO LA PANDEMIA

Il dibattito sulla didattica a distanza per mesi ha visto contrapposto chi la vede come male assoluto e chi la considera la migliore soluzione possibile in una situazione di emergenza. Sperando che in autunno non si debba ricorrere di nuovo alla Dad per affrontare le recrudescenze del virus, la domanda che si pone SecondoWelfare in questa serie di contenuti è: quale può essere il futuro della didattica digitale oltre la pandemia?

Negli ultimi mesi abbiamo provato a rispondere alla domanda con la serie “C’è vita oltre la Dad?“, analizzando dati, leggendo ricerche e ascoltando le voci di chi ogni giorno vive la scuola e ne conosce limiti e potenzialità in tema di digitalizzazione.

Partendo dal presupposto che questa rimarrà anche dopo la pandemia, abbiamo iniziato a raccontare le esperienze di chi, anche prima del Covid, già sperimentava forme di didattica digitale integrata. Abbiamo quindi raccontato il percorso degli Istituti scolastici che aderiscono al Movimento Avanguardie Educative, studiando il Liceo Savoia Benincasa di Ancona, l’Istituto Tosi di Busto Arsizio e l’Istituto Marco Polo di Bari, oltre all’esperienza di OpenSPACE.

I più recenti dati di Istat ci hanno confermato i tanti problemi generati dalla Dad nella vita di tanti studenti. Anche per questo, con la nostra inchiesta per Buone Notizie abbiamo voluto inquadrare le differenze tra didattica a distanza e didattica digitale integrata, mettendo in luce la necessità di affrontare il digital divide presente nelle nostre scuole.

Grazie al confronto con insegnanti, dirigenti, studenti e genitori abbiamo scritto un “editoriale collaborativo” per tirare le fila del percorso fatto fin qui. Sapendo che da settembre sarà un argomento che dovremo continuare ad approfondire. 

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