“OBIETTIVO 2065, COSÌ MANTERRÒ LA PROMESSA FATTA A GOLINELLI”

Su vita l’intervista al direttore generale della Fondazione intitolata al grande industriale-filantropo, Marino Golinelli, scomparso nel febbraio scorso. Programmi fra arte, cultura, educazione e ricerca, con una società ad hoc per incubare le start-up innovative

Marino Golinelli se n’è andato nel febbraio scorso, alla fine di una vita durata tantissimo, 102 anni, piena di soddisfazioni (creò il gruppo farmaceutico oggi Alfa-Sigma). Una vita piena di frutti di bene, come la Fondazione filantropica che, a Bologna, porta il suo nome e che è, dal 1988, riferimento per arte, cultura, educazione, ricerca e, da qualche anno, anche innovazione tecnologica. Già, ma come procederà la Fondazione Golinelli senza Golinelli? Siamo andati a chiederlo al direttore, Antonio Danieli.

Danieli, quanto è difficile portare avanti questa eredità, oggi?

È una grande responsabilità, ovviamente. Golinelli però una strada l’aveva già tracciata: è stato anche un uomo lungimirante. Fra il 2015 al 2016 aveva “fatto un passo di lato” e nominato il presidente il professor Andrea Zanotti (nella foto sotto, a sinistra di Golinelli, ndr). Aveva indicato un percorso di sviluppo futuro, per gli anni a venire e un piano programmatico che aveva denominato Opus 2065.

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